sabato 28 gennaio 2017

La fatica della decisione

“Non bisogna mai chiedere all’ammalato più di quanto l’ammalato non possa dare”.Santa Caterina da Siena

“Non bisogna mai chiedere all’ammalato più di quanto l’ammalato non possa dare”. Era quanto ripeteva Santa Caterina ai suoi seguaci, i cateriniani, in merito ad un giovane che un po’ la seguiva e un po’ si allontanava, anche per mesi, per stare con la sua amante. Santa Caterina pazientemente aspettava che tornasse tra i suoi seguaci e, poi, gli chiedeva sempre un piccolo sforzo, ad esempio pregare, poiché, per fare questo, non c’è bisogno di quello sforzo che è necessario per compiere la conversione. La stessa Santa invitava a “speronare l’anima” per ottenere la grazia della decisione. Se una persona non riesce ancora a tagliare i ponti con il male bisogna caricare la volontà con la preghiera del cuore chiedendo a Dio di darci la “Sua forza, la Sua luce e la Sua grazia” e Lui pian piano ci darà la forza di convertirci.
Questo perché la Santa sapeva che dopo la decisione della conversione è difficile fare il bene, in quanto abbiamo il libero arbitrio estremamente indebolito. L’abitudine al peccato ci rende deboli.
San Paolo ha descritto bene questa situazione nella lettera ai Romani: “Io non riesco a capire neppure ciò che faccio: infatti non quello che voglio io faccio, ma quello che detesto. Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene; c’è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio”.
Questa situazione è sicuramente anche di grazia perché ci rendiamo conto che senza l’aiuto di Dio (senza la preghiera, senza i sacramenti… ) non possiamo deciderci per il bene.
Questa cosa la spiega bene Sant’Agostino, per averla vissuta in prima persona, faticando a decidere la sua conversione (rimanendo in quello stato di indecisione per due anni), quando combatté l‘eresia di Pelagio. Quest’ultimo affermava che noi possiamo fare il bene decidendo da soli. Questo non è vero e Dio si servì di Sant’Agostino per combattere, appunto, questa eresia. Infatti, Sant’Agostino afferma che “senza la grazia non riusciamo a decidere il bene”.
Se dopo la conversione (che si concretizza con la confessione) una persona pensa di poter fare il bene, ma non vi riesce non deve avvilirsi perché Gesù ci dice che “senza di Me non potete far nulla”.
Nella nostra miseria, con un atto di umiltà, ci rendiamo conto che solo Dio ci salva se glielo permettiamo.

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