(Gesù, a Luisa Piccarreta, il 5 febbraio 1928 vol. 23:)
" ... Figlia mia, come Adamo peccò, Dio gli fece promessa del futuro Redentore: passarono secoli, ma la promessa non venne meno e le generazioni ebbero il bene della Redenzione.
Ora, come venni dal Cielo e formai il Regno della Redenzione, prima di partire dalla terra, feci un'altra promessa più solenne: dell' AVVENTO del REGNO della MIA VOLONTA', nella preghiera del Pater Noster ; e perché questo Regno si potesse più sicuramente ottenere, feci questa promessa formale nella solennità della mia preghiera, pregando il Padre che ' facesse venire il Suo Regno ', e che ' la Volontà Divina si facesse come in Cielo così in terra '.
Volli mettermi Io a capo di questa preghiera, conoscendo che tale era la Volontà del Padre mio che, pregato da Me, non mi avrebbe nulla negato; molto più che con la Sua stessa Volontà Io pregavo e chiedevo una cosa dal mio stesso Padre voluta.
Dopo d'aver formata questa preghiera innanzi al Padre Celeste, sicuro che mi avrebbe accordato il Regno della mia Volontà sulla terra, l'insegnai ai miei Apostoli, affinché a loro volta, l'insegnassero a tutto il mondo, perché uno fosse il grido di tutti: ' sia fatta la Volontà Tua, come in Cielo così in terra '.
Promessa più certa e solenne non avrei potuto fare; i secoli per Noi (Tre Persone Divine) sono come un punto solo e le nostre Parole sono atti e fatti compiuti; quindi, son passati secoli, ma il Regno del Divin Volere
certamente verrà .
Il mio stesso pregare al Padre Celeste: ' venga, venga il Regno Tuo, sia fatta la Volontà Tua come in Cielo così in terra ', significa che con la mia venuta sulla terra, non venivo a stabilire il Regno della Mia Volontà, altrimenti avrei detto: 'Padre mio, il Regno Nostro che già ho stabilito sulla terra sia confermato e la Nostra Volontà domini e regni'. Invece dissi: ' Venga '; ciò significa che doveva venire e le creature dovevano aspettarlo con quella certezza con cui gli Ebrei aspettarono il futuro Redentore.
Vi è la Mia Divina Volontà legata e compromessa in quelle parole del ' Pater Noster ', e quando Essa si lega è più che certo ciò che promette. Molto più che il tutto fu da Me preparato; non ci volevano altro che le manifestazioni
del Regno mio: questo lo sto già facendo; e se manifesto tante verità sul mio FIAT non è per dare una semplice notizia, no, ma perché voglio che tutti conoscano che il suo Regno è vicino e che apprezzino le sue belle prerogative, affinché tutti amino, sospirino d'entrare a vivere in un Regno sì santo, pieno di felicità e di tutti i beni.
del Regno mio: questo lo sto già facendo; e se manifesto tante verità sul mio FIAT non è per dare una semplice notizia, no, ma perché voglio che tutti conoscano che il suo Regno è vicino e che apprezzino le sue belle prerogative, affinché tutti amino, sospirino d'entrare a vivere in un Regno sì santo, pieno di felicità e di tutti i beni.
Quindi, ciò che a te sembra difficile dice Gesù a Luisa Piccarreta alla Potenza del Nostro FIAT è facile, perché Essa sa smuovere tutte le difficoltà e conquidere tutto come vuole e quando vuole ".
(8 maggio 1923 vol. 15°) " ... Dopo aver implorato il Padre perché il Regno di Dio si estendesse sulla terra, Io proseguii la mia preghiera in nome e in favore di tutti gli uomini.
Domandando il ' pane quotidiano ' intendevo chiedere tre specie di pane: cioè quello della Mia Volontà, quello Eucaristico e quello materiale.
Il pane della Divina Volontà è, fra tutti, il più necessario, poiché la creatura ne ha bisogno ad ogni istante per poter formare in se stessa la vita divina, mentre per alimentare la propria esistenza non usufruisce che due o tre volte al giorno di quello materiale.
L'Eucaristia fu il secondo pane che domandai per l'umanità. Ma quali frutti avrebbe Esso recato se l'uomo non si fosse prima nutrito del Volere Divino? Figlia mia, se tu sapessi quanto soffro nella creatura che, invece di cibarsi di questo pane, si alimenta di quello corrotto della volontà umana! Sebbene Io entri, tuttavia Io non le posso comunicare né i benefici effetti del Divino Sacramento, né la mia Santità, e se qualche cosa le dono, ciò avviene in piccola porzione ed a seconda delle sue disposizioni. Per poterle dispensare i doni della mia vita Sacramentale, debbo pazientemente attendere che essa si cibi della Suprema Volontà. Ciò che si avvera per l'Eucaristia, si ripete per tutti i Sacramenti che Io lasciai alla mia Chiesa. Essi conferiranno la pienezza dei frutti che contengono e comunicheranno vera santità alle anime, soltanto quando la Volontà Divina verrà da esse compiuta sulla terra così come si compie in Cielo.
Per ultimo domandai al Padre mio il pane materiale, vale a dire tutti i mezzi che sono necessari per il sostentamento dell'uomo.
Quindi aggiunsi: ' Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori '. Anche questa petizione sarà esaudita totalmente, non appena l'uomo si ciberà del Volere di Dio, così come se ne cibò la mia Santa Umanità. E allora la sua carità sarà perfetta, il suo perdono simile al mio sulla Croce, avrà l'impronta dell'eroismo, le sue virtù, essendo direttamente Volontà Suprema, diverranno e saranno come rivoli sgorgati da Essa, come da immenso mare.
Infine invocai: ' E non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male ', affinché la creatura, forte del pane della Divina Volontà, potesse superare qualsiasi tentazione ed essere liberata da tutti i mali, sia morali che fisici.
Vedi dunque quanto sia necessario che la mia Volontà si compia come in Cielo così in terra! La sua effettuazione è talmente importante che io non insegnai agli uomini altra preghiera se non quella del Padre Nostro. E la Chiesa, fedele depositaria ed esecutrice dei miei ammaestramenti, la ripete sempre ed in ogni circostanza e a sua volta la fa recitare ai dotti e agli ignoranti, ai sudditi e ai re, affinché tutti indistintamente invochino sulla terra il Santo Regno della Divina Volontà ".
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